Chi si occupa di SEO è ben consapevole del fatto che i link non sono tutti uguali tra loro: alcuni possono avere un valore straordinario, mentre altri possono essere di poco conto o, addirittura, penalizzare il posizionamento sui motori di ricerca.
Per avere la certezza che una strategia di link building si riveli efficace, è opportuno prestare attenzione ad un aspetto importante come la frequenza dei link in entrata: se, infatti, la frequenza è bassa, sono alte le probabilità di soccombere rispetto ai siti competitor. Al tempo stesso, però, non si deve eccedere sul lato opposto, poiché anche una frequenza molto elevata può essere fonte di problemi con Google: il motore di ricerca, di fronte a link ottenuti troppo spesso, può ipotizzare che essi siano frutto di una strategia ingannevole. Insomma, il troppo poco è dannoso, ma il troppo lo è ancora di più.
Attenzione allo spam
Lo spam è un pericolo da prevenire con la massima cautela: è un errore, per esempio, non prevedere la moderazione dei commenti di un blog, perché è probabile che di lì a poco i vari post siano invasi di messaggi spam. Tali messaggi spazzatura in molti casi contengono link che nel migliore dei casi non c’entrano niente con gli argomenti degli articoli e del blog e nel peggiore dei casi portano addirittura a siti pornografici o comunque mal visti da Google. Una grande mole di commenti non rilevanti è foriera di penalizzazioni che è opportuno evitare.
Non sono rari, inoltre, i siti che si avvalgono di forum per l’inserimento di backlink, che finiscono – per esempio – nelle firme e nelle descrizioni dei profili, oltre che nel corpo dei post che vengono pubblicati a mano a mano. Nella maggior parte dei casi si tratta di backlink che vengono prodotti dai bot in modo automatico: è bene sapere che Google tende a penalizzare quei siti in cui è presente una notevole quantità di backlink poco chiari in arrivo da forum pubblici.
Le fonti irrilevanti
Tra i link che devono essere evitati in tutti i modi ci sono quelli che provengono da fonti irrilevanti: in questa casistica rientrano sia le incongruenze tematiche che quelle linguistiche.
I collegamenti che provengono da pagine non attinenti al vostro sito web – da un punto di vista tematico – sono totalmente inutili. Facciamo un esempio pratico ed efficace: che senso ha un sito di un ristorante che raccomanda quello di un’azienda che produce bulloni? Nessuno: e ormai gli algoritmi di Google hanno la capacità di individuare contraddizioni di questo genere. Non si deve mai dimenticare il modus operandi del motore di ricerca, che è sempre impegnato nel tentativo di mettere a disposizione degli utenti dei contenuti che siano caratterizzati dagli standard di qualità più elevati. Questa è la ragione per la quale vale la pena di optare per backlink che provengono da risorse che affrontano temi vicini a quelli del sito da posizionare.
D’altra parte per un sito internet che ha come target il pubblico italiano servono a ben poco i backlink ottenuti da un sito in lingua cinese: gli algoritmi di Google potrebbero interpretarli come totalmente irrilevanti.
Vietato fare i furbi
Non è mai utile provare a fare i furbi con la link building: i link manipolativi vanno accantonati, e lo stesso dicasi per i contenuti duplicati.
Se si decide di inserire un sito su directory di bassa qualità, è probabile che si ottengano con facilità i backlink che si desiderano, ma è altrettanto probabile che il sito in questione venga considerato spam da Google e, di conseguenza, potreste essere penalizzati dal motore di ricerca.
Sono necessarie delle precauzioni anche con i siti web che hanno lo stesso indirizzo IP o che appartengono al medesimo proprietario: se Google riscontra un gruppo di siti riconducibili ad un unico proprietario che offrono link verso lo stesso sito web, non considera rilevanti tali link, in quanto tale circostanza viene interpretata come una strategia ingannevole per accrescere il ranking.
I contenuti duplicati, invece, sono pericolosi perché non è mai possibile rimuoverli del tutto. Ciò vale non solo per i testi più corposi, ma anche per quelli in apparenza meno significativi, come per esempio le citazioni o le descrizioni dei prodotti in vetrina in un E-commerce. Dovrebbero essere messi al bando anche i cosiddetti siti mirror (o, comunque, le pagine mirror), vale a dire duplicati che vengono sfruttati con l’intento di aumentare il traffico tramite i backlink.
Un altro nemico della SEO: la densità delle keyword
Da quanto detto è evidente che sono molte le tipologie di link che possono innescare una penalizzazione in ottica SEO: I link provenienti da siti “infarciti” di parole chiave, ad esempio, sono alquanto rischiosi: quando la densità di keyword è eccessiva, infatti, l’impatto che ne deriva non è positivo; lo stesso accade in presenza di un gran numero di backlink che propongono il medesimo anchor text.
L’importanza degli aggiornamenti
Ai fini del posizionamento sui motori di ricerca, è essenziale non solo che il sito da promuovere sia sempre aggiornato, ma che lo siano anche i suoi backlink. Se ci sono collegamenti che conducono a pagine non trovate (il classico errore 404), le conseguenze sulla SEO possono essere sgradevoli: meglio far rimuovere quei link o farlo correggere.
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È chiaro, dunque, che dietro una campagna di link building c’è un lavoro lungo e meticoloso che solo un SEO specialist può realizzare nel migliore dei modi.
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