Come fare pubblicità online in modo efficace? In primo luogo bisogna capire cosa significa per te l’efficacia di una campagna promozionale. Certo, l’idea base è quella di investire per guadagnare di più. Ma non sempre è così lineare.
In alcuni casi, ad esempio, puoi fare ADV per vendere prodotti perché hai un ecommerce quindi la linea è retta. Ad esempio? Fai pubblicità su internet, porti sulle persone sulle schede, vendi il prodotto. Che deve essere facile da decifrare.
Funziona anche per i beni molto costosi, non di uso comune? E per un servizio specialistico come, ad esempio, quello di un dentista o un architetto? Qui le cose cambiano, ecco perché è giusto valutare con cura come fare pubblicità online.
Quali sono gli obiettivi della campagna?
Devi definire cosa vuoi raggiungere con la tua ADV. Per capire come fare pubblicità online hai un punto da chiarire: cosa serve? Perché vuoi investire?
Vuoi maggiori posizioni su Google perché il target fa ricerche sul motore di ricerca? Sai bene che esiste un canale che si chiama Google Ads (ex AdWords) per fare in modo che il tuo brand appaia nelle ricerche effettuate dagli utenti.
Bisogna seguire un sistema di aste e investire in base alla capacità di una keyword di monetizzare: non è un lavoro adatto a tutti ma chi conosce le dinamiche di questo percorso può ottenere risultati. Lo stesso si può dire su Facebook ADV che oggi ingloba anche le dinamiche pubblicitarie di Messenger e Instagram.
Qui puoi andare verso panorami differenti come, ad esempio, la visibilità del brand su questi social, la possibilità di accrescere la base dei fan, la lead generation (ovvero ottenere dei contatti da raggiungere in seguito). Insomma, c’è tanto da chiarire per avere indicazioni su come fare pubblicità online.
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Il tuo target ha caratteristiche definite?
Immagino di sì. Impossibile avviare una campagna di pubblicità online se al tuo fianco non c’è una definizione chiara delle caratteristiche del pubblico.
La tua ADV – che può essere una creatività testuale, video, immagine o link – deve intercettare persone con bisogni, desideri, necessità, paure e speranze. E tu devi esserci con il messaggio giusto, tagliato su misura rispetto al target.
Questo fa parte del concetto di inbound marketing per cui devi farti trovare nel momento in cui le persone hanno bisogno di te. Non parliamo più di una pubblicità di massa, che invia un messaggio a un pubblico non definito con un tasso di insoddisfazione alto come avviene sulla TV generalista.
Qui, su internet, definiamo tutto e lo possiamo fare perché contiamo su un’analisi dei dati web che ci consente di far vedere il messaggio alle persone che sono veramente interessate. Senza disperdere tempo, risorse, investimenti e attenzione. Questo è Inbound Marketing, e come direbbe Guy Kawasaki:
“Se hai più soldi che cervello, dovresti concentrarsi sull’Outbound Marketing. Se hai più cervello che soldi, dovresti concentrarti sull’Inbound Marketing”
Qual è la piattaforma da utilizzare?
Ce ne sono tante. In alcuni casi puoi usare il classico Google Ads per apparire nei risultati di ricerca e nei banner dei siti web iscritti al circuito Adsense.
Questo vale per il display advertising. In altri casi basta essere presente con le sponsorizzate di Instagram, come spesso avviene per le piccole imprese locali. In realtà il binomio Fb e Google può essere sufficienti per molti ma non è detto.
C’è anche LinkedIn che richiama nicchie di clienti specifiche, e poi Twitter per alcuni casi come quelli delle aziende che puntano sulla discussione online.
In più esistono dinamiche trasversali come l’influencer marketing per chi vuole raggiungere nicchie specifiche con la voce di un testimonial credibile e il native advertising che sfrutta la pubblicità sui grandi gruppi editoriali. Insomma, una volta definiti gli obiettivi e identificato il target c’è il mezzo da decifrare.
Ci sono dei contenuti utili da creare
Chi gestisce i social network per un’azienda sa bene che il web non è fatto solo di interazioni basate sul nulla. Anzi, se vuoi avere successo devi creare contenuti. Lo stesso vale per l’advertising: cosa vuoi promuovere? In che modo?
Una pagina Facebook per farti conoscere e aumentare i fan? Perfetto, lo puoi fare. Ma poi questa risorsa si deve aggiornare, deve crescere e dare valore.
Hai deciso di fare ADV per la lead generation, quindi per aumentare il numero di iscritti alla lista di persone da raggiungere con un lavoro di email marketing.
Questo è un bene ma chi riceve poi i contenuti via casella di posta deve poter toccare con mano la ciccia, la consistenza del tuo lavoro. Lo stesso vale per le landing page, per le sponsorizzate che fai su Facebook o su Instagram.
Qui, ad esempio, cosa usi per i post sponsorizzati: pessime immagini sfocate? Foto stock comprate a 1 euro? La qualità è tutto, con o senza pubblicità.
Individua i numeri da monitorare
Tecnicamente parliamo di KPI, key performance indicator. Sono dei valori che ti consentono di valutare il tuo operato. Questo perché dovresti gestire la pubblicità come avviene in un ciclo di Deming: agisci, osservi, aggiusti e ricominci.
Ogni passaggio del processo di advertising comporta un miglioramento di ciò che hai fatto perché così puoi ottenere risultati sempre superiori.
Tutto ciò, per chi fa pubblicità online, significa investire meno e ottenere di più. Quindi si lavora meglio. Ma non è facile muoversi in questo ginepraio di valori e cifre, per questo bisogna andare oltre. E chiedere parere a chi ha le competenze.
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Sembra difficile tutto questo? In effetti non è facile perché stiamo affrontando un aspetto della promozione online molto particolare: è sia molto tecnico che pericoloso. Perché una pubblicità fatta male trasforma l’investimento in una spesa inutile e può addirittura danneggiare il brand. Tu non vuoi questo, giusto?
Il tuo obiettivo è riuscire a farti notare con i giusti contenuti? Perfetto, hai bisogno che qualcuno guidi la tua scelta per capire come fare pubblicità online.