Gli obiettivi di un sito web sono fondamentali. Perché solo definendo cosa osservare sul serio puoi capire come raggiungere il risultato ultimo.
Che è, ovviamente, la monetizzazione. Se hai deciso di realizzare un ecommerce, ad esempio, lo fai perché vuoi vendere i prodotti online e ampliare il tuo raggio di affari oltre il negozio fisico. Una necessità che oggi è sempre più importante.
Ma il discorso vale anche quando decidi di creare un sito web o un blog, però lo scopo è leggermente diverso: vuoi attirare utenti per ricevere richieste di preventivo, prenotazioni, email da usare per un lavoro di lead nurturing.
Che significa, semplicemente, nutrire i contatti con contenuti utili fino ad arrivare alla vendita. Quindi lo scopo di un portale internet è questo: monetizzare. Quali sono gli obiettivi di un sito web da un punto di vista operativo?
Portare visite di qualità sul sito web
Per molti questo è il vero obiettivo, al punto che molti si crogiolano davanti a un grafico di Google Analytics in costante crescita. Ma è veramente questo lo scopo?
In realtà gli obiettivi di un sito web dal punto di vista strategico dovrebbero andare ben oltre. Perché alla fine del mese non paghiamo affitti e buste paga con i numeri di analytics ma con i ricavati delle conversioni. Quindi, cosa significa?
Aumentare le visite in modo generico va bene (più o meno) quando il profitto arriva da questa soluzione, ovvero da una rete di banner inseriti sulle pagine web che ti permettono di monetizzare con i click o addirittura le impressioni.
Già il circuito delle affiliazioni ragiona con logiche differenti, quello dei siti web che hanno bisogno di clienti potenziali interessati a ciò che fai deve guardare oltre.
E pensare alla qualità delle visite, non solo ai numeri da collezionare. Quindi bisogna capire anche quanto tempo rimangono le persone sulle pagine web, quante risorse vengono visitate e che percorsi seguono durante la navigazione.
Da leggere: come fare SEO per ecommerce
Posizionarsi per alcune keyword
Questo è un obiettivo più concreto e interessante, un ponte che ti consente di raggiungere esattamente ciò che ti serve per iniziare il funnel di vendita.
Posizionarsi sui motori di ricerca, però, non significa solo mettere keyword a caso e sperare. Oggi il lavoro di ottimizzazione SEO on-page deve basarsi su uno studio concreto delle esigenze espresse dall’utente su Google
Tutto questo per comprendere l’intento di ricerca. Vale a dire cosa serve a quella persona nel momento in cui digita le parole chiave. Questo consente di capire che tipo di pagina web creare e come organizzarla nella struttura del sito.
Ma soprattutto bisogna ragionare sulla strategia. Pensare di poter essere presente su qualsiasi pagina dei risultati, magari tra le prime posizioni, vuol dire lavorare su un campo minato. Meglio puntare sulle chiavi di ricerca a coda lunga.
Parliamo delle long tail keyword, vale a dire query più complesse e specifiche che consentono di evitare i mercati più competitivi. E raggiungere nicchie redditizie con un livello di concorrenza minore ma dei margini di guadagno utili.
Tra i diversi obiettivi dei siti web troviamo anche la possibilità di avere nuovi iscritti alla propria newsletter personale o aziendale. In realtà questa soluzione può convivere con altri obiettivi diretti, come la vendita di un prodotto o servizio.
Ma spesso si può puntare verso una maggiore attenzione nei confronti della newsletter. Questo è comprensibile se, ad esempio, di lavora con il settore B2B.
Vale a dire un universo molto differente dal B2C e dalle relative vendite d’impulso. Nel business to business le decisioni sull’acquisto non sono sempre immediate, anzi. Spesso le azioni arrivano dopo aver ricevuto più elementi di valutazione.
Ovviamente l’idea di inserire gli iscritti alla newsletter tra gli obiettivi non riguarda solo il business to business ma anche tutti gli ecommerce che possono puntare su cross e upselling. E che quindi vogliono raggiungere i clienti con offerte mirate.
Molti siti web hanno come punto di riferimento i download. C’è chi vuol permettere al pubblico di acquistare un infoprodotto (un PDF o magari un video).
Altri preferiscono usare i contenuti extra per avere un contatto email in più da inserire nel database. Un luogo che hai curato nel miglior modo possibile per fare in modo che ogni invio abbia maggiori occasioni di trasformare utenti in clienti.
Nuove richieste di preventivo
Uno degli argomenti di chi fa consulenze e lavora come libero professionista. Architetti, avvocati, notai e altri freelance hanno tutti questa necessità.
Brand awareness e storytelling sono strategie per guidare l’utente verso una determinata idea di noi, dell’azienda. Ma alla fine quello che si cerca è questo.
Perché il sito web non dà risultati? Forse il motivo si trova nell’assenza di pagine pensate per le conversioni, vale a dire le landing page che consentono di trasformare gli utenti in potenziali richieste di preventivo da incassare.
Qual è il punto? Per lavorare al meglio questo percorso non basta avere una pagina contatti: bisogna lavorare sodo con web copywriting, design e microcontenuti capaci di operare sulla persuasione in modo realmente efficace.
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Cosa si nasconde alla base?
Una strategia ben definita da una regia in grado di basarsi sui numeri e non sull’improvvisazione. La base di partenza deve essere sempre la capacità di basarsi su tecniche specifiche anche se l’azione riguarda un sito web piccolo.
Aziende locali, nazionali e internazionali hanno lo stesso obiettivo: sfruttare il web per monetizzare, trovare nuovi clienti online e sfruttare il web per ottenere vantaggi concreti. Questo non si ottiene a caso ma solo valutando e agendo di conseguenza. Da dove inizia questo percorso? Chi può aiutarti a valutare?